venerdì 3 dicembre 2010
MOUSTACHE
Che insulso venerdì senza neve che cade e senza baffi da accarezzare!
Ma..i baffi?
A che servono in verità?
Spulciando Wikipedia trovo: "La Storia dei baffi"
Leggete qui:
I cavalieri, secondo il manufatto Pazyryk del 300 a.C. circa, portavano i baffi e la testa rasata a metà. Rasarsi con pietre come rasoi era tecnologicamente possibile dai tempi del neolitico ma il più vecchio ritratto che mostra un uomo rasato con i baffi è un cavaliere Scita del 300 a.C.
In tempi più vicini, i baffi erano portati dagli uomini militari. A ogni paese, reggimento e ceto corrispondeva uno stile. In genere gli uomini più giovani e i ceti più bassi potevano portare baffi più piccoli e meno elaborati. Più un uomo avanzava di ceto, più grossi poteva portare i baffi, fino a quando non gli era permesso di lasciarsi crescere tutta la barba. Per una sbirciata in questo colorato e nobile passato si può fare riferimento a famosi artisti militari. Il generale Lew Wallace portava ampi baffi e una lunga barbetta a punta; era questo lo stile nel periodo della guerra civile americana. Nelle culture occidentali le donne generalmente rimuovono i peli facciali, sebbene siano capaci di farli crescere, di solito sotto forma di baffi sottili. L’artista Frida Kahlo si ritraeva con entrambi i baffi. Questa tradizione è stata seguita da qualche donna contemporanea in arte. I baffi inglesi erano un tempo usati in melodrammi, film e fumetti come indicazione stenografica di scelleratezza. Snidely Whiplash, per esempio, era caratterizzato dai suoi baffi e il suo mantello. È da notare che i personaggi maschili degli anni venti indossano spesso un alto cappello, baffi a manubrio.
Baffo più baffo giù, a punta o modesto, non importa, lasciatemi qui come un gatto che non riesce a incurvare le vibrisse!